Cosa succede al nostro corpo se non mangiamo più sale

Vivere senza sale sembra impossibile, ma neanche renderlo al centro della nostra dieta. Il nostro corpo reagisce in un modo ben preciso

Il sale è quella sostanza che rende i cibi più gustosi, ma cosa succede al nostro corpo se non lo assumiamo più? E’ una domanda lecita perchè la natura ha dato tutto ciò che serve alle sostanze di cui dobbiamo nutrirci. La difficoltà sta proprio nel trovare l’equilibrio perfetto.

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Come reagisce il nostro corpo con una dieta con poco sale? -www.gazzettaambiente.it-

Ridurre il consumo di sale nella dieta è sempre stato considerato un passo importante per la salute. Il sale infatti è spesso demonizzato a causa del suo legame con malattie cardiovascolari, ipertensione e ritenzione idrica, ma il suo ruolo nel corpo umano è complesso. Il nostro organismo necessita di una certa quantità di sodio, contenuto nel sale, per svolgere funzioni essenziali.

Il sale quindi non è solo un condimento, ma una fonte primaria di sodio, un elettrolita cruciale per l’equilibrio dei liquidi nel corpo e la trasmissione degli impulsi nervosi. “Il sodio è naturalmente presente in molti alimenti, come legumi, carne e pesce, ma è particolarmente abbondante nei prodotti conservati e trasformati, dove viene aggiunto non solo per migliorare il sapore, ma anche per prolungare la conservazione“, afferma la dietista Patrizia Gaballo su Lacucinaitaliana.

Questo porta ad un suo consumo eccessivo, un problema diffuso. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ne assumiamo quasi il doppio rispetto alla quantità raccomandata, che è meno di 5 grammi al giorno, equivalenti a un cucchiaino.

I rischi di una dieta senza sale

Sebbene ridurre il sale sia una buona pratica, eliminarlo completamente dalla dieta può comportare rischi. Studi recenti, tra cui quelli condotti dalla McMaster University e dal Population Health Research Institute, suggeriscono che una dieta troppo povera di sodio può essere associata a problemi come insulino-resistenza, diabete di tipo 2 e livelli elevati di colesterolo e trigliceridi. Un consumo troppo basso di sale dunque può stimolare la produzione di ormoni che aumentano il rischio di malattie cardiovascolari e mortalità.

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Se non si trova il giusto equilibrio nell’assunzione del sale si può incorrere in molti rischi per la salute – www.gazzettaambiente.it-

Inoltre, un apporto insufficiente di sodio può influire negativamente sulla salute delle ossa. L’obiettivo non dovrebbe essere eliminare il sale, ma consumarlo con moderazione. La chiave, secondo Gaballo, è ridurre il consumo di alimenti trasformati, che spesso contengono quantità elevate di sodio, zuccheri e grassi dannosi. “Invece di eliminare il sale, è meglio bilanciarlo aumentando il consumo di cibi ricchi di potassio, come frutta e verdura. Il potassio aiuta a eliminare l’eccesso di sodio dall’organismo e contribuisce a mantenere la pressione sanguigna sotto controllo”.

Un eccesso di sale non solo aumenta il rischio di malattie cardiovascolari, come ictus e infarti, ma può anche causare ritenzione idrica. “Il sodio in eccesso tende a trattenere i liquidi nelle cellule, provocando gonfiori e ristagni”, conclude Gaballo.

Il sale non deve essere bandito completamente dalla nostra dieta, ma va consumato con consapevolezza, scegliendo cibi freschi e naturali e limitando gli alimenti trasformati. Un apporto equilibrato di sodio, insieme a una dieta ricca di potassio, può fare la differenza per una salute ottimale.

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