Naspi cancellata a tanti: l’ultima modifica alla normativa è durissima

L’INPS ha rivisto i limiti di reddito che permettono ai beneficiari della NASPI di continuare a percepire l’indennità, pur lavorando.

La NASPI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) rappresenta un sussidio fondamentale per i lavoratori che perdono involontariamente il loro impiego. Tuttavia, molte persone si chiedono se sia possibile lavorare senza perdere questo sostegno economico.

Naspi, come percepire il sussidio anche lavorando
Si può lavorare con la NASPI? Tutti i chiarimenti (gazzettaambiente.it)

Con le recenti modifiche introdotte dall’INPS, sono state aggiornate le soglie di reddito che consentono di mantenere il diritto alla NASPI anche svolgendo un’attività lavorativa.

Le nuove soglie di reddito stabilite dall’INPS offrono una maggiore flessibilità ai beneficiari della NASPI che desiderano tornare a lavorare senza rinunciare completamente al sostegno economico. È fondamentale rimanere informati e rispettare le procedure di comunicazione per evitare spiacevoli conseguenze. Lavorare mentre si percepisce la misura è possibile, ma richiede attenzione e una gestione accurata delle proprie entrate.

Di seguito, scopriamo tutte le novità al riguardo e cosa è cambiato.

Naspi, le nuove soglie di reddito: cosa cambia?

È importante essere consapevoli di queste soglie per evitare di perdere il sussidio. Se si trova un lavoro a tempo determinato o parziale, è possibile mantenere la NASPI se il reddito annuo derivante dall’attività lavorativa non supera i 8.000 euro. In questo caso, è obbligatorio comunicare all’INPS l’inizio dell’attività lavorativa entro 30 giorni, pena la sospensione o la decadenza del beneficio.

Anche per chi decide di intraprendere un’attività autonoma o parasubordinata, come ad esempio un contratto a progetto o la partita IVA, la NASPI può essere mantenuta se il reddito annuo non supera i 4.800 euro. Anche in questo caso, è necessario comunicare l’attività all’INPS entro 30 giorni dall’inizio.

Naspi, le nuove soglie di reddito: cosa cambia?
Naspi: quando è possibile averla anche lavorando (gazzettaambiente.it) Credit foto: Ansa

Per chi svolge prestazioni occasionali, che non richiedono l’apertura di partita IVA, la soglia di reddito è di 5.000 euro annui. Anche queste entrate devono essere dichiarate all’INPS. Se il reddito annuo derivante dall’attività lavorativa supera le soglie stabilite, il diritto alla NASPI viene sospeso.

Tuttavia, se il reddito è inferiore a questi limiti, l’importo della NASPI verrà ridotto proporzionalmente. Questo meccanismo è stato pensato per incentivare il reinserimento lavorativo senza penalizzare chi trova occupazioni con redditi contenuti.

Una delle novità più importanti riguarda la comunicazione all’INPS. È essenziale notificare l’inizio di una nuova attività lavorativa entro 30 giorni, fornendo tutte le informazioni relative al tipo di lavoro e al reddito previsto. La mancata comunicazione può comportare la sospensione immediata e, nei casi più gravi, la richiesta di restituzione delle somme percepite.

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