Ricevere un avviso dall’Agenzia delle Entrate non è mai piacevole ma attenzione perché non sempre tutto è come sembra.
Terminato il periodo di ‘tregua’ legato alle vacanze estive del mese di agosto l’Agenzia delle Entrate sta predisponendo la documentazione per tornare ad inviare accertamenti, raccomandate e cartelle esattoriali facenti capo alla consueta attività di controlli condotta allo scopo di ridurre ai minimi termini l’evasione fiscale o recuperare imposte ed altre somme non versate nei tempi previsti.
Ricevere una comunicazione dell’Ade è qualcosa che non deve essere preso sottogamba, agendo entro i tempi indicati per risolvere la problematica. Ma siamo sicuri che sia sempre così? In questo periodo sta accadendo anche qualcosa di molto rischioso a danni dei contribuenti con comunicazioni che credono provenire dall’Agenzia. Ma la verità è un’altra.
Purtroppo la ripresa dei controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate coincide anche con un altro tipo di attività portato avanti in parallelo ed in maniera tutt’altro che lecita. Al punto da spingere l’Agenzia stessa a segnalarlo ai contribuenti spiegando loro di prestare molta attenzione e fornendo loro tutti gli strumenti per capire subito che qualcosa non va.
Stiamo parlando dei tentativi di truffa mediante raccomandate online, predisposte in modo tale da far credere che provengano dall’Ade. In realtà si tratta di un pericoloso tentativo di phishing ed occorre fare in modo di non cadere in una trappola che potrebbe costare molto caro alla sfortunata vittima.
In questo caso la truffa è rivolta nello specifico a imprese private e pubbliche amministrazioni che, mediante il servizio TN Notice, hanno aderito al sistema di notifica online delle raccomandate. Viene inviata una comunicazione notificando un “Avviso di giacenza posta raccomandata #XXXXXXXXXX” indicando cioè il numero di raccomandata.
Aprendo la comunicazione (ma ovviamente non dovrebbe mai essere aperta, riconoscendo subito che si tratta di una truffa) è presente un link con l’indicazione “Ritira la raccomandata”. Cliccarvi sopra porta alla richiesta delle credenziali bancarie, che i truffatori potranno poi sfruttare per sottrarre soldi ed altre informazioni sensibili alla vittima del pericoloso raggiro.
Importante è dunque capire subito la veridicità della comunicazione anzitutto verificando l’indirizzo email del mittente, primo elemento che dovrebbe portarci ad eliminare subito l’email nel caso in cui non sia uno di quelli in uso dall’Ade. In secondo luogo chiedendo se necessario delucidazioni all’Agenzia stessa mediante uno dei canali messi a disposizione del contribuente.
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