Arrivano bonus e incentivi da settembre e per le donne è una manna dal cielo, ecco cosa ha disposto il Governo e come funzionano.
Tra il 1° settembre e il 31 dicembre 2025 si potranno sfruttare le agevolazioni messe in campo dal Governo con lo scopo di incentivare le assunzioni di determinate categorie di lavoratori. Parliamo di quelle “fragili” in cui rientrano anche le donne, che da sempre, purtroppo, sono svantaggiate. Le agevolazioni, che si concretizzano in sgravi contributivi importanti, sono contenute nel Decreto Coesione del 7 luglio, e promettono di dare una svolta nel comparto del lavoro femminile.
In realtà, il Governo sta cercando di offrire molte tipologie di aiuto alle donne, in particolare se madri lavoratrici. La volontà è di colmare il gap che da sempre caratterizza le assunzioni, in cui gli uomini vengono “privilegiati”. Non solo: attualmente l’Italia sta vivendo una profonda crisi per quanto riguarda la natalità, che è scesa ai minimi storici. Ecco perché si cerca in tutti i modi di ridare dignità economica alle donne. Scopriamo dunque come funzionano i nuovi bonus.
Da settembre e per più di un anno, i datori di lavoro che assumeranno persone considerate “in fragilità”, quindi anche le donne, potranno contare su sgravi fiscali del 100%. Lo prevede, tra le altre cose, il Decreto Coesione, che mira a migliorare la situazione lavorativa femminile.
Ovviamente, come per tutti i bonus, chi aderirà dovrà rispettare alcune regole fondamentali. Innanzitutto il datore di lavoro deve assumere giovani donne under 35 e fornire un contratto di lavoro a tempo indeterminato, per ruoli non dirigenziali. L’articolo 22 del decreto, infatti, si concentra sull’assunzione dei giovani per “incrementare l’occupazione giovanile stabile” e regala l’esonero contributivo per le aziende, per 24 mesi (tranne il versamento INAIL).
Ci sono però alcune limitazioni, e le aziende dovranno prestarvi molta attenzione. Infatti il decreto e i bonus si applicano solamente se il/la giovane under 35 non ha mai avuto un contratto a tempo indeterminato, e non si può accedere allo sgravio contributivo per quanto riguarda i contratti di apprendistato e di lavoro nel comparto domestico.
La buona notizia è che all’art. 23 del decreto si parla invece di sgravi contributivi per chi assume le donne, ma qui non c’è il limite di età come per i giovani. Un’iniziativa, dunque, che si spera riesca a migliorare l’accesso al lavoro per le categorie più svantaggiate, quindi i giovani e le donne.
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